L’americano William Sydney Porter (1862–1910) è considerato uno dei maestri anglosassoni del racconto breve umoristico con finale a sorpresa. Dalla vita avventurosa, iniziò a scrivere e a pubblicare i suoi racconti con lo pseudonimo di O. Henry mentre scontava in prigione una condanna per appropriazione indebita. Trasferitosi a New York dopo essere uscito dal carcere, a partire dal 1902 fino alla sua morte iniziò a pubblicare centinaia di storie brevi (quasi quattrocento), ricche di arguzie e di giochi di parole, sui quotidiani newyorchesi, riscuotendo un grande successo di pubblico.
Nei tre racconti qui presentati, lo scrittore racconta con ironia e con un pizzico di malinconia cosa può capitare a New York quando una faida a suon di fucilate tra due famiglie si sposta dal rurale Kentucky alla grande metropoli (in “La quadratura del cerchio”), o quando la titolare dalla fervida immaginazione di una panetteria decide d’impicciarsi degli affari dei propri clienti (in “Le pagnotte delle streghe”), e infine cosa succede quando in un gelido inverno la polmonite imperversa tra gli artisti squattrinati del Greenwich Village (in «L’ultima foglia”).